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Una canna avancarica scoppiata


Era il 24 dicembre 1990, secondo la tradizione vigente nel paese natio, denominata “Festa del Maio“, mi recavo con il mio fucileCanna Avancarica scoppiata avancarica monocolpo, una volta in dotazione agli eserciti preunitari, (un ex pietra focaia trasformato a luminello, di produzione francese, a molla avanti, calibro 17,5) in pazza a Baiano per partecipare alla processione del Bambin Gesù e accompagnare la stessa con spari a salve con la suddetta arma. Come sapete, in un fucile avancarica si inserisce la polvere nera e poi una pallina di carta sopra, battendo con la bacchetta per mettere in pressione la polvere da sparo. Ebbene dopo una mezza dozzina di colpi, allo sparo del successivo, sentii una vampata di calore sul dorso della mano destra. Al momento non diedi importanza alla cosa fino a che non procedetti a un nuovo caricamento. A quel punto notai che la volata e il tratto finale della canna erano piegati verso il basso, lasciando intravedere nella zona inferiore uno squarcio enorme. Inutile dire che quell’anno la mia partecipazione alla festa folkloristica finiva lì. Tornai a casa pensando a ciò che era successo. Allora come oggi penso che lo scoppio della canna sia stato causato dallo spostamento della carta che, tirata per un certo tratto (risucchiata) dalla testa della bacchetta, si era riposizionata a pochi centimetri dalla volata, creando un tappo alla pressione dello scoppio  della polvere nera.



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